Home · Imprese · Commercio : Dino Ceccuzzi
Dino Ceccuzzi

Origini, nascita e primi sviluppi (1935-1961)

Dino Ceccuzzi (sulla destra) davanti al negozio in piazza San Giovanni a Busto Arsizio. Fine anni trenta, Archivio d'impresa.Verso la metà degli anni trenta Dino Ceccuzzi, nato a Montepulciano nel 1915, giunge a Gallarate dove il padre, ferroviere “girovago”, si è trasferito con la famiglia. Qui inizia l’apprendistato presso la gioielleria Ganosa, diventando in poco tempo non solo un provetto orologiaio ma anche un abile venditore. Nel 1939 si sposa con Maria Taverna da cui ha due figli, Bruno nel 1941 e Alberto nel 1949. Qualche anno dopo passa alle dipendenze dell’orologeria-oreficeria Mazzucchelli di Busto Arsizio, essendo attratto dalla promessa di rilevarne l’attività nel momento del ritiro del titolare, i cui figli non sono interessati al negozio.

Contratto d'affitto stipulato da Dino Ceccuzzi per i locali della gioielleria Mazzucchelli. 1949, Archivio d'impresa. Nel 1949 Dino Ceccuzzi subentra al suo datore di lavoro e la ditta assume la denominazione “G. Mazzucchelli di Dino Ceccuzzi”. Dino, coadiuvato dalla moglie, espande l’attività, amplia le vetrine del negozio, che si apre nel palazzo settecentesco di piazza San Giovanni: al piano terra la zona giorno del lavoro, al piano superiore la zona notte del riposo. Il laboratorio di riparazioni si dota di strumenti all’avanguardia come, ad esempio, il crono comparatore che consente di leggere con precisione il funzionamento di un orologio. All’angolo del negozio compare l’insegna luminosa degli orologi Rolex, di cui la ditta Ceccuzzi è concessionaria, una novità assoluta per i bustocchi.

Il piccolo Bruno respira l’atmosfera del negozio paterno , rimanendone affascinato. Gioca in un cortile che è un microcosmo pulsante di vita commerciale e dove aiuta il padre a fondere l’oro, che una volta fuso sembra un «tuorlo d’uovo cotto sulla piastra». Dopo la terza media è combattuto tra la passione per lo studio e il desiderio del padre che lo vorrebbe subito a bottega, consapevole della precarietà delle proprie condizioni di salute. Decide infine per il ginnasio che frequenta con ottimi risultati fino a quando lo stato di salute del padre non lo costringe ad abbandonare gli studi e a fare un apprendistato di due anni (tra il 1956 e il 1958) presso un maestro orologiaio di Milano. Rientrato a casa, frequenta la scuola serale di ragioneria; studia di notte e lavora di giorno, acquisendo con il diploma una formazione amministrativa utile al lavoro.

La gioielleria Ceccuzzi con l'insegna luminosa Rolex. Anni sessanta. Archivio d'impresa.All’inizio degli anni sessanta viene ventilata la demolizione dell’antico palazzo in cui sin dal 1918 ha sede l’ex orologeria Mazzucchelli. Dino Ceccuzzi predispone tutto il necessario per il trasferimento del negozio in uno stabile vicino ma nel 1961, poco prima dell’inaugurazione della nuova sede, a soli 46 anni, cessa di vivere. Il ventenne Bruno si trova improvvisamente a doversi fare carico dell’attività, potendo comunque contare sull’indispensabile aiuto della madre: la denominazione della ditta muta quindi in “Dino Ceccuzzi di Taverna Maria ved. Ceccuzzi”.

Dalla ditta alla società di capitale (1962-1988)

La vetrina della gioielleria Ceccuzzi negli anni settanta, allestita per una mostra sui diamanti. Archivio d'impresa.Nel corso degli anni Ceccuzzi diventa la gioielleria per antonomasia di Busto Arsizio, che offre i prodotti delle migliori marche: non occorre più andare a Milano per comprare un orologio Vacheron Constantin o un gioiello di Pomellato. Il personale impara le tecniche della vetrinistica, perché la cura dell’esposizione è di primaria importanza per comunicare l’identità di ogni singolo prodotto: quel Rolex è diverso da quel Le Coultre.

Nel 1971 Bruno e il fratello Alberto entrano in qualità di soci nell’impresa, che si trasforma nella società di fatto “Dino Ceccuzzi di Taverna Maria ved. Ceccuzzi e figli”. Due anni dopo Bruno fonda insieme ad altri “amici” l’Istituto gemmologico italiano per la diffusione della cultura gemmologica tra gli operatori e la formazione di gemmologi qualificati, e di cui egli stesso è il primo diplomato, ricoprendo per molti anni (sino al 1997) la carica di vice presidente, nonché di responsabile della commissione scientifica. Il presidente è Gianmaria Bucellati, nome storico della gioielleria italiana, le cui prestigiose creazioni trovano posto nelle vetrine del negozio Ceccuzzi.

La società nel 1979 registra il proprio marchio d’impresa, il cosiddetto “ragno”, nato da un’idea di Maurio Milani, giovane designer emergente dell’epoca. Nel 1983 la ragione sociale muta in “Dino Ceccuzzi srl”. Bruno è coniugato con Paola Grampa, proveniente dalla borghesia professionale di Busto Arsizio; dall’unione nascono Alessandra (1967) e Dino (1971). Dopo una breve esperienza come insegnante di scuole medie, Paola Grampa, laureata in lettere, si diploma in gemmologia e inizia a lavorare nell’azienda del marito, occupandosi in particolare delle vendite e apportando una “ventata” di cultura umanistica. Paola instaura con i clienti rapporti fondati sul rispetto, sull’empatia e sulla fiducia , perché vendendo e comprando non si scambiano soltanto oggetti e denaro ma anche emozioni, bisogni, confidenze da cui spesso nascono vere e proprie amicizie.

I fratelli Alberto (a sinistra) e Bruno Cezzuzzi durante l'inaugurazione del negozio in piazza San Giovanni 1. 1991, Archivio d'impresa.La crescita continua dell’attività porta nel 1986 all’apertura a Varese di un secondo negozio , la cui conduzione è affidata ad Alberto Ceccuzzi. Alessandra e Dino Ceccuzzi sono ormai diventati grandi e, da buoni figli d’imprenditore, mostrano interesse a lavorare nell’azienda di famiglia. Occorre però una sede più grande. L’occhio di Paola Grampa cade proprio lì, a due passi, sulla vecchia e fatiscente casa-bottega di una volta, che la famiglia Ceccuzzi acquista insieme a una parte del palazzo del Settecento in cui sorge, in realtà mai demolito e da poco messo in vendita.

Verso la terza generazione (1989-2000)

Esterno della gioielleria Ceccuzzi a Busto Arsizio. Al pianterreno la gioielleria, al primo piano gli uffici e al secondo piano l'abitazione di Bruno Ceccuzzi. Anni novanta, Archivio d'impresa. I primi anni novanta sono impegnativi e ricchi di novità. C’è la fatica del cantiere i cui lavori durano due anni, trattandosi della ristrutturazione conservativa di un immobile di valore storico, che deve fare i conti con i vincoli imposti dalla Sovrintendenza. Bruno raccoglie e mette da parte i chiodi del Settecento forgiati a mano, che spuntano dalle antiche travi di legno: ingentiliti con una piccola piastrina d’argento diventano il cadeau i clienti invitati alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede, disposta su tre piani, che avviene nel 1991. I coniugi Ceccuzzi trasferiscono qui la loro abitazione e così, dopo una separazione durata trent’anni, casa e negozio ritornano a stare insieme. Nel caveau gioielleria c’è una porta blindata della società Parma, altra impresa longeva della zona, di cui Ceccuzzi è un vecchio cliente.

Alessandra Ceccuzzi inizia a lavorare a tempo pieno in azienda. Dopo gli studi in lettere classiche, integra il proprio curriculum formativo frequentando corsi di gemmologia e di economia aziendale. Trascorre i primi anni al settore vendite per ricoprire poi un ruolo sempre più gestionale, innescando processi di innovazione organizzativa e di cambiamento culturale. È l’avvento insomma di un nuovo corso “manageriale”, dove emerge l’incontro-scontro tra generazioni portatrici di visioni diverse, una tensione verso il futuro che trova comunque alimento nell’esperienza e nei valori di chi è venuto prima.

La famiglia Ceccuzzi. Paola e Bruno insieme ai figli Dino e Alessandra. 1991, Archivio d'impresa. I chiodi arrugginiti della memoria del luogo non sono soltanto una bella trovata pubblicitaria, ma il segno della sensibilità culturale di un’impresa che sponsorizza la pubblicazione di libri di storia locale e di poesia, organizza mostre ed eventi, lancia concorsi per giovani designer. Alla cultura si affianca l’impegno nel sociale, testimoniato in prima persona da Bruno Ceccuzzi, che dal 1996 è presidente dell’Aias di Busto Arsizio. Egli è anche consigliere della locale associazione dei commercianti (Ascom). Nel 1997, dopo l’uscita dall’impresa di Alberto Ceccuzzi, nasce la “Dino Ceccuzzi spa”, il cui capitale sociale è suddiviso in quattro quote tra Bruno, la moglie e i due figli.

I “Dino C” (2001-2009)

Dino Ceccuzzi è presidente dell'Inter club di Busto Arsizio. Paola Grampa è socia e past president della sezione locale di Soroptimist Italia, un'associazione internazionale di donne Guarda le fotoimprenditrici e professioniste attiva nel campo della promozione dei diritti. Tra il 13 e il 15 novembre del 2009 i Ceccuzzi festeggiano i 60 anni di attività dell'impresa con una serie di eventi. Uno di questi, denominato “Riflessi”, si tiene alla Villa Ponti di Varese dove viene allestita una galleria fotografica della storia aziendale e sono premiati i vincitori di un concorso di poesia riservato ai ragazzi delle scuole medie. Già dalla fine degli anni novanta la gioielleria Ceccuzzi è concessionaria della linea dei prodotti Dodo della casa orafa Pomellato, costituita da collezioni seriali di gioielli-ciondoli personalizzabili a forma di animaletti – una sorta di gioioso campionario del regno animale – rivolti al pubblico giovanile. Gioiellieria prêt à porter accessibile a costi contenuti, i Dodo hanno successo non solo tra i giovani e diventano da subito l’oggetto della passione di Alessandra, che dà il via al progetto “Dino C” , un marchio proprio della società. Il primo negozio Dino C apre a Busto Arsizio nel 2003, seguito da quelli di Como e Varese (2006) e Roma (2008): sorgono tutti in aree commerciali di prestigio del centro storico e sono caratterizzati da una concezione molto particolare e innovativa. Del 2007 è l’apertura nel centro di Busto Arsizio del negozio monomarca Swatch, anch’esso rivolto ai giovani e attento alle tendenze della moda, dove lavora Dino Ceccuzzi.

Interno della gioielleria Ceccuzzi a Busto Arsizio. Archivio d'impresa. Il “sistema” Ceccuzzi si articola quindi su 7 negozi, che impiegano complessivamente 26 dipendenti, per lo più giovani, in possesso almeno del diploma di scuola superiore e per il 90% donne. Le competenze professionali vengono acquisite sia sul campo che tramite la formazione specialistica, compresi i corsi di gemmologia e di visual, perché conoscere è crescere. I sette negozi sono collegati in rete da un sistema informativo, che combina la gestione autonoma con quella condivisa. Si analizzano i dati degli scontrini. Si “vestono” le vetrine con i prodotti giusti. Si studiano i comportamenti dei consumatori , capaci magari di comprare all’improvviso, nonostante la crisi, una tormalina di valore. Alessandra Ceccuzzi è il presidente provinciale – per la prima volta donna – del gruppo giovani imprenditori di Confcommercio Varese, che promuove la realizzazione di progetti formativi nelle scuole. Bruno Ceccuzzi è membro della Commissione del distretto urbano di Busto Arsizio, che propone e sviluppa iniziative per la rivitalizzazione del centro storico e socio e past president del Rotary di Busto Arsizio-Gallarate-Legnano-Castellanza.

Mostra organizzata dalla famiglia Ceccuzzi presso Ville Ponti a Varese. 1998, Archivio d'impresa.Dino Ceccuzzi è presidente dell’Inter club di Busto Arsizio. Paola Grampa è socia e past president della sezione locale di Soroptimist Italia, un’associazione internazionale di donne imprenditrici e professioniste attiva nel campo della promozione dei diritti. Tra il 13 e il 15 novembre del 2009 i Ceccuzzi festeggiano i 60 anni di attività dell’impresa con una serie di eventi. Uno di questi, denominato “Riflessi”, si tiene alla Villa Ponti di Varese dove viene allestita una galleria fotografica della storia aziendale e sono premiati i vincitori di un concorso di poesia riservato ai ragazzi delle scuole medie.

Dati anagrafici

Dino Ceccuzzi

Denominazione sociale:  Dino Ceccuzzi spa

Forma giuridica: società per azioni

Attività principale: gioielleria e oreficeria

Settore: commercio

Indirizzo: piazza San Giovanni 1, 21052
Busto Arsizio (Va)
Tel 0331-632867
Fax 0331-632644
e-mail info@dinoceccuzzi.it sito internet www.dinoceccuzzi.it

Genealogie

I segni dell'impresa

Fonti

Segnalazioni

Nome*

Email*

Oggetto

Messaggio

© Camera di Commercio di Varese, 2014 - Privacy Policy - Cookies Policy - Credits