
La vocazione dello jacquard, dall’officina allo studio tessile
Nel 1863 Giovanni Castiglioni fonda a Busto Arsizio un’officina meccanica, con annessa fonderia, specializzata nella produzione di macchine jacquard, ratières ed accessori per tessitura. La ditta vive un importante momento di visibilità internazionale partecipando all’Esposizione universale di Parigi del 1889. Nel 1893 l’attività industriale passa nelle mani di due dei cinque figli del fondatore, Giuseppe e Carlo, mentre le sorelle Teresa e Delfina e il fratello Antonio seguono altre strade. In questa fase l’azienda sceglie di realizzare in proprio i disegni per i telai jacquard, acquistando macchine per leggere il disegno dalla messincarta e forare le corrispondenti matrici di cartone.
Le macchine che escono dall’officina Castiglioni sono molto versatili: a una o due levate, applicabili a telai a mano o a quelli meccanici, in legno o in ghisa, sono in grado di raggiungere la ragguardevole velocità di oltre 200 colpi al minuto. I destinatari dei loro prodotti sono le manifatture tessili che fabbricano tessuti operati come fazzoletti, tovaglie, salviette e tele quadrettate. I principali clienti sono le tessiture locali ma i prodotti dell’azienda sono conosciuti anche in mercati lontani, come quello latino-americano.
Nel 1897 Carlo lascia al fratello Giuseppe la guida di un’azienda che ha raggiunto grandi dimensioni, con due stabilimenti collocati su un’area di 5.000 metri quadri e più di cento operai, in grado di fabbricare molti tipi di macchine e accessori per l’industria tessile. Il figlio maggiore di Giuseppe e Martina Crespi, Giovanni, si dedica assieme alla moglie Nena De Silvestri ad una sfortunata attività imprenditoriale, un ricamificio a Tradate. Il figlio minore, Antonluigi (1899-1986), dopo aver combattuto poco più che adolescente nella Prima guerra mondiale, affina la sua abilità nel disegno manuale lavorando nell’azienda di famiglia e precisamente nello studio tecnico per disegni di tessuti. All’epoca questo ufficio era di secondaria importanza rispetto alle attività produttive sviluppate dalle officine; forniva consulenze ed effettuava perizie per soddisfare le richieste della clientela più esigente. La scelta del titolare Giuseppe Castiglioni di riappianare i debiti contratti dal figlio Giovanni è all’origine dei problemi finanziari dell’azienda. Quella di Giovanni fallisce e lui trova lavoro come impiegato comunale; la ditta intestata a Giuseppe Castiglioni cessa invece l’attività intorno alla metà degli anni venti.
La scelta di Antonluigi: dalla produzione alla consulenza tecnico-artistica
Antonluigi decide di proseguire per conto proprio l’attività già svolta in precedenza e nel gennaio 1927 dà vita ad una ditta individuale, la “G. Castiglioni di Antonluigi Castiglioni. Studio tecnico d’arte tessile” avente come scopo la produzione di messincarte e la creazione di disegni per tessuti. La sede resta a Busto Arsizio in un laboratorio di via San Michele 11. Decisivo per la nascita dello Studio è l’aiuto economico fornito dalla famiglia della moglie, Giuseppina Galli, maestra elementare, la cui sorella è un’imprenditrice serica di Nova Milanese. Nel 1927 nasce anche il primo figlio della coppia, Eugenio. Nel 1935 Antonluigi affianca all’attività di realizzazione di motivi grafici e disegni per la tessitura jacquard la produzione di padiglioni per macchine jacquard . Nel 1930 trasferisce la sede aziendale e la propria abitazione in via Poerio 3, in un edificio meno angusto del precedente e nel 1935 la famiglia si amplia con la nascita del secondogenito Giancarlo.
La produzione di tessuti jacquard subisce una secca battuta d’arresto durante la Seconda guerra mondiale. Dapprima cala drasticamente la domanda dei tessuti più ricercati, decorati con disegni raffinati, indirizzandosi verso quelli più ordinari, finché il Governo non ne vieta espressamente la produzione. Pertanto lo Studio di Antonluigi deve momentaneamente sospendere la sua attività. Ancora una volta interviene in suo aiuto la famiglia Galli: Antonluigi durante la guerra lavora per la stamperia di foulard della cognata Rosa. Per conto di questa, ad esempio, decora con la tecnica della pirografia dei cuscini da spedire in Africa. L’antica attività dello studio tecnico nel settore delle forniture ai tessitori di jacquard riprende dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Eugenio consegue il diploma di ragioniere e inizia a collaborare con il padre.
Nel luglio 1954 viene fondata una società in accomandita semplice per la compravendita e la gestione di immobili con la ragione sociale “Galpi di Antonluigi Castiglioni & C.”. Il nome è composto dalle iniziali della moglie di Antonluigi, Galli Pina. Nella società vengono infatti affiancati al titolare come soci accomandanti la moglie Giuseppina e il figlio maggiore Eugenio. La”Galpi” e la “Antonluigi Castiglioni” cessano ufficialmente nel dicembre 1957. Il loro posto viene preso da una nuova società, la “Accomandita semplice Antonluigi Castiglioni & C.”. Fra i soci accomandanti questa volta compare anche Giancarlo, ormai maggiorenne, che si è preparato a proseguire l’attività di famiglia frequentando studi tecnici nel settore tessile. Alla fine degli anni cinquanta l’azienda ha alle sue dipendenze quindici operai e tre impiegati. Eugenio si sposa nel 1956 con Luisa Colombo.
Per ampliare le potenzialità produttive dell’azienda e per consentire ai figli di avere un appartamento accanto al laboratorio, Antonluigi decide il trasferimento in via Federico Confalonieri 10, dove dal gennaio 1958 è stato approntato un nuovo e più capiente capannone e dove ancora oggi si trovano il laboratorio e gli uffici dell’azienda. Anche Giancarlo vi si trasferisce nel 1961, anno in cui si sposa con Laura Wagner. L’edificio storico di via Poerio, dove vivono Antonluigi e la moglie, non viene abbandonato e nel gennaio 1965 l’azienda vi apre un laboratorio di tessitura per conto terzi, che resterà in vita fino al 1969: si tratta di un reparto che esegue la tessitura di articoli di spugna.
L’azienda si consolida sotto la guida di Eugenio e Giancarlo
L’impresa Castiglioni serve la propria clientela grazie ad una rete di rappresentanti e agenti in alcuni Paesi europei e del vicino Oriente. In azienda vige una divisione del lavoro che tuttavia non è rigida: Antonluigi sovrintende alla creazione di nuovi disegni da inserire nei campionari, Giuseppina segue prevalentemente la contabilità, Eugenio la parte meccanica del processo produttivo e Giancarlo la realizzazione dei disegni, occupandosi anche di mantenere i contatti con i clienti. Accanto alla tradizionale attività dell’azienda, ovvero l’industria e il commercio di messincarta, disegni e padiglioni per macchine tessili e accessori, nel 1962 si aggiunge nell’oggetto sociale l’intermediazione commerciale di macchine e accessori. Infatti, per fornire un servizio più completo ai clienti, la società bustese decide di procurare loro anche le macchine. Se il cliente le preferisce nuove e tecnologicamente avanzate, la Castiglioni fornisce quelle francesi della Wittendal, di cui ha assunto la rappresentanza. Se invece il cliente può permettersi solo quelle usate, può acquistare quelle che la Castiglioni rivende dopo averle revisionate. Eugenio infatti è in grado anche di apportare modifiche meccaniche.
Le innovazioni sviluppate si devono soprattutto al dinamismo di Eugenio, che nel 1965 unitamente al fratello Giancarlo si adopera per aprire un moderno reparto per la produzione di trecce jacquard. A lui soprattutto si deve l’introduzione nel bustese del nuovo sistema di lettura che sostituisce le matrici, la macchina a lisage, antenata delle macchine a matrice elettronica diffuse dalla metà degli anni ottanta. Nel 1973 la società decide di aumentare il capitale sociale, che si adegua all’inflazione e passa da 2,4 a 24 milioni di lire. L’anno successivo, alla morte di Giuseppina Galli, vengono ripartite le quote societarie fra Antonluigi, i figli e le due nuore, Luigia Colombo e Laura Wagner. Nessuna delle due nuove socie tuttavia si occupa in modo diretto e continuativo della gestione aziendale, anche se Luigia in passato ha aiutato la suocera nella gestione della contabilità.
Giuseppina Galli e la sorella avevano ereditato una ditta di finissaggio tessile che aveva sede a Nova Milanese. Dopo la sua morte i fratelli Castiglioni decidono di mettere a frutto questa eredità e creano una nuova società, un acronimo dei nomi delle figlie di Eugenio, Silvia, Antonella, Roberta, e dei figli di Giancarlo, Giorgio e Antonio. Nel gennaio 1974 viene dunque registrata la Sarga srl , con sede legale a Busto in via Confalonieri 10. Nel novembre 1976 viene aperto uno stabilimento a Gerenzano. La ragione sociale contempla anche il commercio di articoli tessili e la compravendita e la gestione di immobili.
Per avvicinare l’azienda ai nuovi mercati Antonluigi non manca di partecipare alla quadriennale fiera di settore, l’International Textile Machinery che si svolge in diverse città europee. Il contatto personale con i clienti si rivela spesso foriero di nuove commesse e consente ai partecipanti di conoscere le innovazioni tecnologiche più importanti e le nuove tendenze del mercato.
L’ultima generazione. Dalla rivoluzione informatica al mercato globale.
Nel gennaio 1986 muore Antonluigi e gli succedono al timone dell’azienda i due figli, che cambiano la denominazione in “Antonluigi Castiglioni sas di Eugenio e Giancarlo Castiglioni e C.”. Come nella tradizione di famiglia, i fratelli cercano di coinvolgere a loro volta la nuova generazione. Giancarlo ha già lentamente inserito i due figli Giorgio e Antonio , che hanno iniziato a lavorare in azienda subito dopo aver conseguito il diploma: entrambi sono periti tessili, cresciuti professionalmente sotto la guida paterna e dei lavoratori più esperti. Le tre figlie di Eugenio si laureano in discipline che potrebbero essere utili al proseguimento dell’attività industriale di famiglia (lingue straniere, architettura, economia e commercio) ma, sposandosi, rinunciano a lavorare in azienda per dedicarsi alla cura della famiglia. Negli anni ottanta l’impresa potenzia la produzione di padiglioni e accessori ma il vero punto di svolta è dato dalla sfida posta dalla rivoluzione informatica.
Giorgio e Antonio credono che attraverso un’importante riconversione informatica l’azienda possa restare competitiva sul mercato globale e contenere, al tempo stesso, il costo del personale. Di fronte a tale prospettiva, che tuttavia richiede forti investimenti in un periodo in cui il tasso di cambio tra lira e dollaro è sfavorevole, Giancarlo e i figli decidono di correre il rischio della crescita, mentre Eugenio preferisce uscire dall’impresa acquisendo con la moglie la gestione della Sarga. Lo stabilimento di Gerenzano chiuderà nel giugno 1996 e la struttura verrà data in affitto ad un cliente, che in seguito fallirà. Attualmente la società è ancora in essere come immobiliare ma non svolge alcuna attività commerciale o produttiva. Avviato il nuovo corso dell’impresa, Giorgio e Antonio vengono inseriti come soci accomandanti e possono procedere ad un piano di informatizzazione con l’acquisto di costosi software americani che rendono possibile il rilancio dell’attività; nel 1995 viene inoltre acquisito il reparto disegni della Cesare Borsa srl, un’impresa storica attiva dalla fine dell’Ottocento a Busto Arsizio, e la relativa clientela.
Giancarlo nel 2005 lascia la carica di amministratore ai figli. Insignito nel 1990 dell’onorificenza di cavaliere della Repubblica, attualmente svolge attività in diverse associazioni di volontariato, fra cui i Lions. L’azienda può ora contare su dieci dipendenti che, come in passato, vengono addestrati sul campo ad eseguire le operazioni più complesse e basa la sua produzione su disegni per tessuti, etichette tessute e stampate, trecce e padiglioni per macchine jacquard. Antonio e Giorgio fin dall’inizio si suddividono i compiti: il primo si occupa della realizzazione dei disegni, il secondo della trecciatura e della produzione di padiglioni ed accessori. I figli di Giorgio, Matteo e di Antonio, Luca e Angelica sono ancora troppo giovani per pensare ad un futuro inserimento in azienda; problematica è la scelta del percorso formativo migliore per mantenere livelli di eccellenza nell’attività imprenditoriale.
I clienti vengono seguiti in tutte le fasi della lavorazione: dalla definizione del disegno alla realizzazione dello schizzo, dalla messincarta all’elaborazione attraverso la simulazione e variantatura del tessuto, sino alla fornitura del supporto su file. L’azienda ha clienti in tutte le regioni italiane e rapporti commerciali con diversi paesi europei, con l’area mediterranea (Turchia, Tunisia, Marocco ed Egitto), con il Medio e l’Estremo Oriente, col Brasile e con l’Australia. Attualmente fa parte del Consorzio export altomilanese , creato nel 1997 da una ventina di aziende del territorio, non concorrenti tra di loro, interessate ad incrementare le potenzialità di esportazione dei prodotti della filiera del tessile. La crisi infatti spinge verso la creazione di reti di imprese, nella consapevolezza che la vitalità del mercato locale è un bene collettivo.
Nel 2011 l’impresa è stata inserita nel Registro delle imprese storiche istituto da Unioncamere per valorizzare le aziende ultracentenarie presenti in tutta Italia.
Dati anagrafici
Ragione sociale: Antonluigi Castiglioni sas di G. e A. Castiglioni & c.
Forma giuridica: società in accomandita semplice
Attività principale: creazione disegni jacquard, padiglioni jacquard – trecce saxon’s
Settore: industria
Indirizzo: via Confalonieri, 10 21052
Busto Arsizio (Va)
Tel 0331-631463
Fax 0331-631659
Sito web www.jacquard-center.com
E-Mail castiglioni@jacquard-center.com