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Anganuzzi

La prima orologeria di Varese (1909-1935)

Efrem Anganuzzi negli anni trenta. Archivio d'impresa.Efrem Anganuzzi, nato nel 1880 a Gravedona (oggi Gravedona ed Uniti), un piccolo centro rivierasco del lago di Como, apprende il mestiere di orologiaio lavorando presso l’argenteria Bernasconi di Milano, bottega fondata nel 1872 e ancora oggi attiva con il suo prestigioso negozio situato in Galleria Vittorio Emanuele II. Dopo aver avviato un’attività autonoma con lo stesso Bernasconi, nel 1909 Efrem apre a Varese – nell’allora corso Vittorio Emanuele, poi corso Matteotti – un laboratorio artigiano per la riparazione di orologi, sveglie e pendole: nasce così quello che può essere considerato il primo negozio di orologeria della città.

La ditta individuale Efrem Anganuzzi dispone anche di un recapito a Gavirate , che apre soltanto il venerdì, giorno di mercato, per servire la clientela del circondario. Nel 1913 Efrem Anganuzzi sposa Emilia Giuseppina Bottini, nata nel 1891, che s’inserisce come coadiuvante nell’impresa del marito. Dal matrimonio nascono Rosita nel 1913 e Ampellio nel 1920.

Alcuni vecchi orologi da taschino conservati dalla famiglia Anganuzzi. Archivio d'impresa.L’attività cresce rapidamente e il laboratorio di riparazioni, che si trova al piano superiore del locale, confinante con l’abitazione di famiglia, arriva a contare ben otto dipendenti, tutti orologiai. La data di riparazione e il nome della ditta vengono incisi all’interno delle casse degli orologi riparati, funzionando da garanzia per il cliente . Ogni lunedì Efrem e i suoi operai, e in seguito anche suo figlio Ampellio, si recano nelle ville dei “signori”, molti dei quali milanesi, per ricaricare le preziose pendole. Al lavoro di riparazione e manutenzione si affianca la vendita di gioielli (fedi nuziali, anelli, orecchini, spille, collane) e argenteria varia.

Il giovane Ampellio frequenta la scuola di orologeria della Società umanitaria di Milano e a soli quindici anni vince un premio per la creazione di un orologio a pendolo.

Di padre in figlio passando per la madre (1936-1962)

Parti di orologi e meccanismi utilizzati da Efrem ed Ampellio Anganuzzi per la riparazione degli orologi. 2012, Archivio fotografico Centro per la cultura d'impresa.Finita la scuola, Ampellio inizia a lavorare nella bottega del padre, mentre sua sorella Rosita intraprende una strada diversa. Durante la Seconda guerra mondiale il giovane, arruolato, è fatto prigioniero dai tedeschi e deportato in Germania. Con l’emanazione delle leggi razziali molti ebrei che fuggono in Svizzera entrano nel negozio degli Anganuzzi per vendere i loro gioielli, ma l’onesto Efrem non ne approfitta, preferendo indirizzarli altrove. Rientrato a Varese e ripreso il lavoro, nel 1947, onorando un lungo fidanzamento, Ampellio Anganuzzi sposa Dora Cerrozzi, nata nel 1926, di professione stenodattilografa e impiegata negli anni della guerra presso la sede di Varese della Cassa nazionale dei lavoratori dello spettacolo sfollati nella città varesina. Nel 1949 muore Efrem Anganuzzi e la titolarità dell’impresa passa alla moglie Emilia Bottini, coadiuvata dal figlio, che nel 1950, con la nascita di Daniela, diventa padre.

Pubblicità degli orologi Damier Girard – Perregaux. Archivio d'impresa.Negli anni successivi si assiste alla quasi completa trasformazione commerciale del negozio, che porta alla chiusura del laboratorio di riparazioni. Queste sono ora eseguite nel retrobottega dal solo Ampellio, aiutato nei momenti di punta da un orologiaio esterno. Nel 1958 nasce Raffaela, la seconda figlia di Ampellio. Questi, nel 1961, subentra alla madre ormai anziana e la ditta assume la denominazione “Oreficeria Anganuzzi Efrem di Ampellio Anganuzzi”, mentre sua sorella Rosita, che non ha mai partecipato all’attività del negozio, viene liquidata per la sua parte.

Dora Cerrozzi inizia a lavorare con il marito , occupandosi anche della contabilità e tenendo i rapporti commerciali con i rappresentanti e fornitori, tra i quali detiene, ancora oggi, un ruolo particolarmente importante la gioielleria Lattuada di Milano nata nel 1930. Nel 1962 cessa l’attività del recapito di Gavirate.

Dagli orologi ai bijoux (1963-2012)

Catalogo delle sveglie & soprammobili Meazzi. 1963, Archivio d'impresa.Nel corso degli anni sessanta si afferma la vendita della posateria in argento, con marchi importanti quali Mantel e Clementi di Casalecchio di Reno. Si sviluppa altresì il settore orologeria, con marche note, come gli orologi svizzeri Cyma e Lorenz, molto apprezzati da Ampellio, il cui lavoro comprendeva, oltre la riparazione, anche il semplice controllo degli orologi portati in negozio dai clienti. Cresime, anniversari, fidanzamenti e matrimoni costituiscono le occasioni più ricorrenti per la vendita di oggetti di valore, che si concentra soprattutto nel mese di dicembre. Nel negozio si predispongono anche le sorprese in oro o in argento per le uova pasquali confezionate da una pasticceria locale.

L’orologeria e gioielleria Anganuzzi conta su una cerchia di clienti fedeli , molti dei quali hanno conosciuto direttamente il fondatore o ne ricordano la figura quando da piccoli frequentavano il negozio insieme ai loro nonni o genitori. Clienti che diventano “amici” in un lungo rapporto di fiducia e stima. Ampellio Anganuzzi riceve un premio nel 1975. Archivio d'impresa.Le figlie di Ampellio Anganuzzi e Dora Cerrozzi hanno inizialmente e per lungo tempo un rapporto del tutto occasionale con l’attività dei genitori, preferendo intraprendere altri percorsi di vita, che dopo gli studi portano entrambe alla professione di insegnante. Il 3 giugno 1988, mentre la famiglia sta per celebrare le nozze di Raffaela e in un periodo in cui gli affari vanno piuttosto bene, il negozio subisce una rapina. Lo storico rapporto fiduciario che lega la ditta al proprio fornitore di gioielli Lattuada si rivela una risorsa preziosa per far fronte all’emergenza.

L’offerta merceologica conosce un profondo cambiamento: si riduce il peso degli orologi, mentre, a partire dagli anni duemila, compaiono gli articoli di bigiotteria di qualità in argento, che a loro volta sostituiscono progressivamente i più costosi gioielli tradizionali, di cui sono peraltro una “perfetta imitazione”. Nel 2007 muore Ampellio Anganuzzi, presente in negozio sino agli ultimi giorni della sua vita. L’attività prosegue con la costituzione della società in accomandita semplice “Eredi di Anganuzzi Ampellio di Cerrozzi Dora & C.” con Dora Cerrozzi come socio accomandatario e le due figlie socie accomandanti. La vedova – che dopo la morte del marito abita nell’antico appartamento di famiglia posto al piano superiore del negozio, entrambi da sempre in affitto – assume la conduzione dell’impresa, con la consueta professionalità, supportata dalle figlie, in particolare Daniela.

Le sorelle Daniela (a sinistra) e Raffaela Anganuzzi davanti al negozio in corso Matteotti a Varese. 2012, Archivio d'impresa.Il piccolo locale di corso Matteotti 62 è oggi, come del resto anche nel passato, non solo un negozio, ma anche un salotto per i clienti-amici. Ad essi offrono non solo gli orologi e i gioielli di un tempo, ma altresì eleganti articoli di alta bigiotteria  scelti con cura presso fornitori qualificati del made in Italy e magari da abbinare alle bomboniere appositamente confezionate. Il tutto con savoir faire e attenzione al cliente. La continuità famigliare dell’impresa, durata più di un secolo, è oggi molto incerta dato che i figli di Daniela e Raffaela esercitano professioni diverse dal commercio o stanno ultimando gli studi.

Nel 2011 l’impresa è stata inserita nel Registro delle imprese storiche istituto da Unioncamere per valorizzare le aziende ultracentenarie presenti in tutta Italia.

Dati anagrafici

Ragione sociale: Eredi di Anganuzzi Ampellio sas di Cerrozzi Dora & c.

Forma giuridica: società in accomandita semplice

Attività principale: gioielleria in oro e in argento e bomboniere

Settore: commercio

Indirizzo: corso Matteotti, 62 21100 Varese
Tel 0332 280206
E-Mail eredianganuzzisas@legalmail.it

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