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Agustawestland

Gli inizi (1907-1929)

Giovanni Agusta a Tripoli negli anni Venti. Archivio storico Museo AgustaGiovanni Agusta, nato a Parma nel 1879 da una famiglia di origine siciliana, forte delle competenze in meccanica aerea acquisite in Francia e in Belgio, all’epoca paese avanzato della nascente industria aeronautica, progetta nel 1907 un biplano denominato “Ag1” , che inizia a costruire in una piccola officina di Capua. Il collaudo avviene il 14 e 15 febbraio 1910 nella Piazza d’Armi di Capua: trainato da un’autovettura, il biplano dopo alcuni tentativi si solleva da terra, riuscendo infine a veleggiare per una settantina di metri. Il battesimo dell’aria ha avuto successo ma lo sviluppo del progetto, dotare l’Ag1 di un motore di adeguata potenza, richiede finanziamenti difficili da reperire.

Nel 1912 Giovanni Agusta è volontario in Libia nella guerra Italo-Turca e un anno dopo viene assunto presso le Officine Caproni di Vizzola Ticino, azienda attiva dal 1910, come ispettore addetto alla consegna dei bombardieri al fronte, trasferendosi quindi con tutta la famiglia a Gallarate.

Durante la Prima guerra mondiale Giovanni rimane alle dipendenze della Caproni, dove ricopre la carica di direttore tecnico-amministrativo, per poi mettere a frutto le proprie capacità tecniche e imprenditoriali con l’apertura di alcune officine per la riparazione e manutenzione di apparecchi (in Libia e a Foggia).

La mossa decisiva è però l’accordo con la Direzione superiore del Genio e delle costruzioni aeronautiche per l’uso dei capannoni e della pista del vecchio campo di aviazione di Cascina Costa di Samarate, trasformatosi ormai in un deposito. Proprio qui Giovanni fonda nel 1923 la ditta “Costruzioni Aeronautiche Giovanni Agusta”, che inizialmente occupa una quarantina di operai.

Nel 1927 il fondatore dell’Agusta muore, lasciando in eredità l’azienda ai quattro figli (Domenico, Vincenzo, Mario e Corrado ), tutti ancora in giovane o giovanissima età, e alla moglie Giuseppina Turretta, che ne assume temporaneamente il comando.

Guerra e dopoguerra (1930-1952)

Pubblicità degli anni Trenta. Archivio storico Museo AgustaLa morte prematura di Giovanni Agusta implica l’abbandono del progetto per la costruzione in proprio di un monoplano a vocazione turistica (l’Ag2), già provato in volo nel 1927 ed esposto al Salone dell’aeronautica della Fiera di Milano. Prosegue quindi la consueta attività di riparazione e modifica di apparecchi esistenti, anche se non viene meno il lavoro per la creazione di nuovi modelli e prototipi.

A partire dalla metà degli anni trenta e sino al 1943 le officine Agusta producono su licenza monoplani e biplani da addestramento per conto della Regia Aeronautica. L’impegno produttivo porta all’aumento degli addetti, che nel 1938 superano le 800 unità, nonché all’apertura nel 1940 di officine in Albania (a Tirana). Nel frattempo i figli di Giovanni Agusta s’inseriscono progressivamente nella vita dell’azienda, occupando posti di responsabilità.

I divieti relativi alle costruzioni aeronautiche imposti all’Italia alla fine della Seconda guerra mondiale e la crisi del settore causata dalla conclusione del conflitto mondiale inducono la famiglia Agusta a diversificare l’attività. Nasce così la Meccanica Verghera (MV), alla cui direzione è il primogenito Domenico, che produce scooter e moto da competizione sino al 1976, aggiudicandosi ben 76 titoli mondiali.

Con il venir meno dei divieti in seguito al trattato di pace di Parigi del 1947, l’Agusta riprende a investire nell’attività originaria. Nel 1951 giunge in azienda, proveniente dalla Breda, l’ingegnere ed esperto progettista Filippo Zappata, cui Domenico Agusta affida la direzione dell’ufficio tecnico. Vengono quindi creati nuovi modelli ma la grande svolta avviene con la sottoscrizione, nel maggio del 1952, di un accordo con l’americana Bell per la costruzione su licenza per il mercato europeo dell’elicottero Bell 47 .

Lo sviluppo elicotteristico (1953-1970)

Elicottero A 103 inaugurato nel 1958. Sullo sfondo i capannoni dell'Agusta. 1958, Archivio storico Museo AgustaL’accordo con la Bell spinge la ditta Agusta a trasformarsi nel 1953 in società per azioni. Nel 1954 muore Giuseppina Turretta e nel 1958 muore Vincenzo Agusta; Domenico Agusta rimane sempre più, insieme ai fratelli Corrado e Mario, alla guida dell’impresa. Infaticabile lavoratore, Domenico gode di grande autorevolezza nei confronti dei dipendenti e si circonda di uomini capaci. Con l’espansione dell’attività si potenzia l’ufficio tecnico, dove lavorano 60 persone, e l’azienda si caratterizza come un ambiente innovativo e proteso alla ricerca continua di nuove soluzioni progettuali.

Nel 1964 viene realizzato l’Ag 101, elicottero di classe pesante di concezione e progettazione tutta italiana. L’Agusta è ormai nota è apprezzata in tutto il mondo: alla fine degli anni sessanta sono più di 600 gli elicotteri sia civili che militari consegnati a clienti italiani ed europei. Già dai primi anni sessanta gli addetti superano le 700 unità.

Copertina del primo numero dell'house organ Ala Rotante. 1956, Archivio storico Museo AgustaNel 1967 è inaugurata a Frosinone la “Elicotteri Meridionali”, azienda attiva dal 1963, mentre continuano ad essere prodotti nuovi modelli su licenza Bell, alla quale si aggiunge nel 1968, anno in cui muore Mario Agusta, l’accordo commerciale con l’americana Sikorsky per la costruzione di elicotteri SH-3D ed S61. Nel 1969 Agusta rileva la Società idrovolanti Alta Italia (Siai) Marchetti, azienda fondata a Milano nel 1915 con stabilimenti a Sesto Calende.

È di questi stessi anni la progettazione, curata dagli ingegneri Bruno Lovera e Paolo Bellavita, dell’A109 Hirundo, un elicottero bimotore a elevate prestazioni, che entrerà in produzione nel 1973, riscontrando un grande successo internazionale.

Dall’Efim all’Agusta Westland (1971-2000)

Reparto montaggio dell'elicottero AB-206. Anni Settanta, Archivio storico Museo AgustaNel febbraio del 1971 Domenico Agusta muore e gli subentra il fratello Corrado . La famiglia si trova a dover liquidare gli eredi dei fratelli deceduti, non interessati all’azienda, e ciò accade in un momento di massimo impegno produttivo dovuto al lancio dell’A109 e di crescente fabbisogno finanziario. Nel 1973 la famiglia Agusta decide di vendere all’Efim il 51% della società, che nel frattempo si è ingrandita (più di 3.000 addetti). L’ente di Stato, considerata la valenza strategica del comparto elicotteristico, promuove la creazione di un polo aerospaziale costituito dalle varie aziende del settore (Agusta, Caproni, Siai-Marchetti ed altre) acquisite e consolidate nel Gruppo Agusta. Vengono aperte filiali e stazioni di servizio in tutto il mondo, s’intensificano i rapporti di collaborazione, in essere da tempo, con la Westland, società britannica nata nel 1915, mentre prosegue lo storico accordo con la Bell e si sviluppano partnership con altri produttori esteri per la realizzazione di nuovi modelli.

Elicottero modello  A 109 impegnato in un'operazione di soccorso in montagna. Anni Ottanta, Archivio storico Museo AgustaTra la fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta, dopo l’uscita di Corrado Agusta, il gruppo deve affrontare una grave crisi finanziaria da indebitamento, imputabile alla sua stessa struttura: 12 stabilimenti poco coordinati e specializzati e sovradimensionati (oltre 9.000 addetti). Nel 1992 prende il via un profondo processo di ristrutturazione, secondo un piano progettato dall’ingegner Amedeo Capolaretti e attuato in sostanziale accordo con i sindacati. Esso prevede principalmente la focalizzazione dell’azienda sul core business elicotteristico, la chiusura progressiva di 7 stabilimenti (con la relativa fuoriuscita di 4.000 lavoratori) e la specializzazione funzionale di quelli rimanenti.

Nel frattempo un decreto legislativo del governo mette in liquidazione l’Efim e Agusta entra a fare parte di Finmeccanica che, nel 2000, stringe una joint venture paritetica con la Gkn, proprietaria della Westland. Nasce così AgustaWestland, primo gruppo elicotteristico europeo, di cui è nominato amministratore delegato Amedeo Capolaretti nominato poi presidente nel 2005.

Sviluppi recenti (2001-2009)

AgustaWestland eredita e rafforza un “sistema elicottero” articolato su una serie di stabilimenti operativi, ciascuno dei quali cura una singola fase del ciclo produttivo, e su tre centri di integrazione finale (uno in Italia, a Vergiate, e gli altri due in Gran Bretagna e Usa). Un’azienda a rete che destina una quota rilevante del fatturato (tra il 10% e il 15%) agli investimenti in R&S, ponendosi ai vertici della leadership mondiale.

Nel 2004 Finmeccanica acquista l’intero pacchetto azionario di AgustaWestland, divenendo proprietario unico della società. L’anno successivo il Team US101 formato da Lockheed Martin, Agusta Westland e Bell si aggiudica la commessa per la fornitura di 23 elicotteri US101 Marine One per la Casa Bianca, cogliendo un traguardo particolarmente ambito. Seguono altri successi internazionali, come le importanti forniture alla marina giapponese, all’esercito turco, al Qatar, mentre cresce la penetrazione nei grandi mercati dell’India, della Cina e della Russia. AgustaWestland partecipa anche al programma di ricerca europeo “Clean Sky” (cielo pulito) per lo sviluppo di trasporti aerei ecologicamente sostenibili.

Sempre nel 2009 Agusta acquisisce l’azienda polacca Pzl-Swidnik attiva nella produzione di elicotteri e aerostrutture, incorporando quindi nuove tecnologie e espandendo la propria presenza in nuovi mercati.

agustawestland_b5-f06AgustaWestland vende elicotteri in tutto il mondo, per uso militare o civile, a soggetti sia pubblici che privati e per le diverse esigenze. Grande impresa italiana globalizzata, guidata dal 2004 dall’amministratore delegato Giuseppe Orsi , AgustaWestland continua ad essere percepita come un’espressione di eccellenza e di creatività del territorio varesino, la cosiddetta “provincia con le ali”. Di ciò sono testimonianza i rapporti con le Università di Varese e Milano per lo sviluppo della ricerca e le 15 mila persone che nel settembre del 2007 hanno partecipato alle celebrazioni dei cento anni dell’Agusta , la cui memoria è oggi conservata nel Museo Agusta di Cascina Costa, voluto e supportato dal Gla – Gruppo lavoratori anziani della stessa azienda.

Dati anagrafici

Logo AgustaWestland

Denominazione sociale: AgustaWestland –Agusta spa

Forma giuridica: società per azioni

Attività principale: costruzione, riparazione, e vendita di aeromobili e loro parti

Settore: industria

Indirizzo: v.le G. Agusta 520, 21017, frazione Cascina Costa, Samarate (Va)
Tel 0331229111
Fax 0331 229605
sito internet www.agustawestland.com

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