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Un’oreficeria nel cuore di Gallarate

Andrea Moglia nasce a Bedonia, in provincia di Parma, nel 1885. Trasferitosi con la famiglia a Gallarate, apprende il mestiere di orafo lavorando sin da ragazzo presso una bottega della città varesina, interessata in quegli anni da un intenso sviluppo industriale, ma che può vantare anche un’antica tradizione nella fabbricazione e nel commercio degli oggetti in oro.

Nel 1912 Andrea Moglia costituisce, con l’aiuto del fratello Antonio, una ditta individuale per l’attività di vendita al minuto di articoli di oreficeria e apre il negozio “Oreficeria Moglia S. Apollonia” in via Mercanti 2, dove viene ricavata, ai piani superiori, l’abitazione di famiglia.

Nel 1920 viene a mancare Antonio e Andrea costituisce con la cognata Caterina la società di fatto “F.lli Moglia”.

Sposatosi con Pierina Cattaneo, ha due figli: Giovanna nata nel 1927 e Antonio nel 1930. Nel 1931, a soli 40 anni, muore Caterina Moglia, che non ha avuto figli.

L’attività prosegue con la ditta individuale “Oreficeria Moglia Andrea”, che si trasferisce in via Mercanti 1, dove aveva rilevato la gioielleria Foglia, nonché l’intero stabile in cui questa si trovava.

Il nuovo negozio si rivolge a una clientela locale ormai consolidata, costituita per lo più da donne contadine e operaie, che acquistano le fedi e la parure nuziale composta da anello, orecchino e collana.

Negli anni della Seconda guerra mondiale molte di queste donne, spinte dal bisogno, si recano all’oreficeria di via Mercanti per vendere le loro fedi d’oro.

L’oreficeria dispone di un laboratorio per la riparazione di orologi collocato nel cortile interno dell’edificio: è qui che il giovane Antonio Moglia apprende, a partire dai primi anni quaranta, il mestiere di orologiaio, trovando comunque il tempo di studiare e di conseguire il diploma di ragioniere.

Tra gioielli e diamanti

Con i primi anni cinquanta Antonio Moglia, poco incline al lavoro un po’ sedentario del negozio, inizia un’attività di commercio all’ingrosso di diamanti e pietre preziose, caratterizzata da frequenti viaggi all’esteno, che si affianca alla vendita al minuto.

Nel 1960 entra a far parte come socio maggioritario della ditta del padre, ormai anziano e ritiratosi dall’attività, che si trasforma così in società di fatto con la denominazione “Andrea Moglia di A. Moglia & C.”. Un anno dopo muore Andrea Moglia, la cui quota di spettanza nella società del 10% – rinunciando la moglie ad ogni diritto ereditario – è interamente devoluta ai figli Antonio (95%) e Giovanna (5%).

Nel 1963 viene abbattuto l’edificio di via Mercanti 1, per essere completamente ricostruito nel 1965.

La gioielleria, trasferitasi provvisoriamente in un locale vicino, trova una sede più ampia e la famiglia un’abitazione più confortevole. Alcuni spazi dello stabile sono inoltre affittati ad altri esercizi commerciali.

Antonio è continuamente in giro per il mondo per l’attività di commercio dei diamanti. Sua sorella Giovanna, nel frattempo sposatasi, vive altrove, potendo garantire soltanto una presenza saltuaria in negozio. Questo, allora come oggi, continua a rappresentare un luogo di relazioni e di radicamento nel mondo locale. La gestione operativa della gioielleria, che nello spazio rinnovato non dispone più del laboratorio di orologeria, passa di fatto nelle mani di due dipendenti, Annamaria Galli e Mariuccia Bono che saranno affiancate da Gina Mazzolini alla fine degli anni sessanta.

Con l’aumento del benessere e il cambiamento degli stili di vita degli anni sessanta, durante i quali la città registra un forte incremento demografico, la gioielleria Moglia arricchisce la gamma dei prodotti trattati (dall’orologio di marca, all’oggettistica in argento, al gioiello impreziosito da gemme di valore), rivolgendosi ora ad una clientela maggiormente facoltosa. Nel 1970 Antonio sposa Piera Castiglioni e hanno due figli: Andrea, nato nel 1971, e Michele, nato nel 1972.

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Un mestiere diverso per i figli

Nel 1973 Giovanna Moglia recede dalla società, che si trasforma in ditta individuale con la denominazione “A. Moglia di Antonio Moglia”.

Nel 1977 muore Pierina Cattaneo.

Lo sviluppo del commercio all’ingrosso di pietre preziose conduce all’apertura di un deposito con ufficio a Valenza Po, uno dei principali centri italiani della produzione e del commercio di preziosi.

A partire dal 1979 Piera Castiglioni collabora con il marito nella scelta dei fornitori e quattro anni dopo il negozio viene nuovamente ristrutturato. L’elevato giro di affari raggiunto dalla compravendita delle pietre preziose porta alla costituzione, nel 1980, della Italiana Diamanti spa, avente sede a Milano in via Cesare Cantù.

La società rileva il deposito di Valenza Po e apre nel 1985 una filiale ad Anversa, principale piazza mondiale del commercio di diamanti.

Con i primi anni novanta, il giovane Andrea Moglia, diplomatosi in ragioneria, effettua uno stage ad Anversa per approfondire le conoscenze gemmologiche e quindi affianca il padre nella Italiana Diamanti, mentre il fratello Michele studia economia all’Università Bocconi.

Nel 1999 Antonio Moglia e suo figlio Andrea, mentre stanno ritornando in macchina da Valenza Po, sono vittime di una rapina a mano armata e di sequestro provvisorio di persona. A seguito di questa esperienza traumatizzante, Antonio si impegna per garantire ai figli un avvenire lavorativo diverso, lontano dagli elevati rischi connessi alla professione di commerciante di preziosi. Egli diventa così socio della Enoplastic di Bodio Lomnago (Va), una società all’avanguardia e leader mondiale nella produzione di capsule per bottiglie di vino e spumanti pregiati, fondata nel 1957 da Francesco Piero Macchi, di cui oggi Michele Moglia è l’amministratore delegato, il fratello Andrea il responsabile di produzione e il padre Antonio vicepresidente.

A partire dagli anni 2000 Antonio Moglia contrae progressivamente l’impegno nella Italiana Diamanti, che si trasforma in società immobiliare. In questi stessi anni la gioielleria Moglia soffre la crisi del mercato degli orologi tradizionali. Il negozio punta di meno sull’oggetto impegnativo e di valore per soddisfare le esigenze di una clientela orientata a prodotti di buona qualità, costituiti soprattutto da articoli di argenteria e alla moda, ma dal prezzo più accessibile. La vendita dei gioielli in oro è un evento sempre più raro, mentre la pubblicità incrina il ruolo del commerciante quale garante della qualità del prodotto e consigliere del cliente.

Nel 2011 l’impresa Moglia di Antonio Moglia entra a far parte del Registro nazionale delle imprese storiche istituito dall’Unioncamere in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Oggi la presenza in negozio è affidata a Maria Grazia Uberti, che collabora da circa trent’anni con la famiglia Moglia, affiancata da Elisabetta Caravatti.

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