
L’apprendistato imprenditoriale e l’avvio dell’attività
Nel corso degli anni trenta, fino alla Seconda guerra mondiale, Waldemar Bragatti lavora presso la Vulcanova, impresa del ramo della gomma che principalmente rigenera copertoni di biciclette. Nel dopoguerra, rimasto senza lavoro, Bragatti decide di mettersi in proprio mettendo a frutto le conoscenze apprese durante il precedente impiego. Non avendo fondi sufficienti per avviare l’impresa, trova due soci di capitali, Eugenio Vailati e Bruno Furigo, con i quali costituisce, nel 1949, la società Farmagomma snc, con sede in via Cimabue a Varese, a duecento metri dalla sua abitazione. Il ruolo dei soci all’interno dell’impresa è limitato e l’attività è condotta quasi completamente da Bragatti. Poco dopo Waldemar conosce Melodia, un produttore di contagocce per l’industria farmaceutica e ne diventa il fornitore primario. In seguito allo sviluppo di questo settore e della ricerca di altri clienti, tra cui Capsulit, Drop e Stam Special, l’impresa abbandona la lavorazione di copertoni e si specializza nella produzione delle pompette per contagocce.
I primi anni di vita della società coincidono con il boom economico e anche la Farmagomma conosce tassi di sviluppo altissimi. Nel 1960, per adeguarsi al nuovo livello di attività, il capitale sociale viene aumentato e Bragatti arriva a detenere il 60% della società. Due anni dopo, Vailati, che non aveva partecipato all’aumento di capitale, chiede di essere liquidato. In questi anni Bragatti prende contatto con Fradagrada, un commerciante in flaconi per farmaceutici, e la gamma dei prodotti si arricchisce così di tutta la serie di tappi utilizzati per la chiusura di bottiglie per fleboclisi e antibiotici che in quel periodo hanno un incremento esponenziale da parte degli ospedali. Le dimensioni dell’impresa rimangono però ridotte perché il titolare sa che l’espansione comporterebbe una maggiore complessità nella gestione.
Dal 1967 al 1989
Nel giugno 1967, viene costruito l’impianto di Induno Olona nella quale la società trasferisce la propria sede mentre l’abitazione rimane a Varese. Nel dicembre 1972 l’impresa passa sotto l’esclusivo controllo della famiglia Bragatti: Furigo si ritira dalla società, e fa il suo ingresso come socio Maurizio Bragatti, figlio di Waldemar. Pur laureatosi in farmacia, Maurizio entra nell’impresa paterna così come era stato previsto e come lui stesso aveva sempre desiderato, ricevendo fin dall’inizio la piena responsabilità della conduzione dell’attività . Waldemar Bragatti infatti, pur rimanendo ufficialmente l’amministratore di Farmagomma, rinuncia progressivamente a una presenza attiva nell’impresa. Il lavoro viene quasi esclusivamente ottenuto grazie a rapporti diretti con i clienti e al passaparola degli stessi che permettono a Farmagomma di non ricorrere alla pubblicità. La principale fonte di lavoro per l’impresa è costituita dalle aziende dei due grandi poli biomedicali della Valtellina e del Modenese.
I clienti principali di Farmagomma sono quelli di sempre, in un settore dove con difficoltà si cambiano i fornitori e si privilegia la qualità del prodotto fornito. Anche l’innovazione dei macchinari non subisce modifiche importanti poiché spesso il miglioramento della produttività porta a una relativa riduzione della manodopera impiegata, ma anche alla diminuzione del livello di qualità del prodotto. A volte, il cambiamento dei macchinari presenta più vantaggi fiscali che tecnologici. In questi anni i picchi delle esigenze di produzione sono affrontati con l’impiego di lavoranti a domicilio e di terzisti. Il 20 novembre 1978 l’impresa viene trasformata in società in accomandita semplice, cambiando denominazione in “Farmagomma sas di Bragatti Waldemar & c”. Il fondatore rimane socio accomandatario gerente, mentre Maurizio è accomandante e procuratore.
Il 25 giugno 1981 la Farmagomma diviene una società a responsabilità limitata. In questo periodo l’impresa occupa un’area di più di 900 metri quadri, entro cui trovano posto i reparti di stampaggio, finissaggio ed il magazzino dei prodotti. Accanto allo stabilimento viene costruita una palazzina per dare nuovi spazi agli uffici. La società impiega una trentina di dipendenti e ha clienti sia in Italia che all’estero, quasi tutti concentrati nel settore farmaceutico e medico. Si affaccia nel frattempo la concorrenza asiatica, in particolare coreana, che provoca la cessazione di alcuni clienti della Farmagomma e nel biennio 1983-84 costringe l’impresa stessa a ricorrere alla cassa integrazione. La produzione asiatica è però di bassa qualità e ciò permette alle imprese europee del settore di recuperare le quote di mercato perse. Anche Farmagomma conosce, così, una ripresa significativa ed un nuovo periodo positivo che continua fino alla metà degli anni novanta.
Dal 1990 al 2008
In quest’ultimo periodo l’impresa deve far fronte a una duplice difficoltà: da un lato un processo di concentrazione industriale con la formazione di grandi gruppi nel settore dei prodotti farmaceutici in gomma; dall’altra l’arrivo della concorrenza cinese. Nonostante le difficoltà la Farmagomma è tra le prime aziende del settore a conseguire la certificazione di qualità, nel 1996, intuendo l’importanza della soddisfazione finale dei clienti e della fornitura di prodotti con un livello qualitativo elevato. Farmagomma, che nel passato aveva scelto di non espandersi, non può competere con le grandi imprese che godono di una estesa rete commerciale; d’altro lato la concorrenza cinese ha imparato a fornire non solo prezzi molto bassi, ma anche prodotti di qualità. L’impresa allora, per aumentare il numero dei clienti storici, si rivolge ad una produzione di nicchia, sempre nell’ambito farmaceutico, per i settori dell’oculistica e della cosmetica che richiedono confezioni di qualità per i propri prodotti.
Ciò comporta, dalla fine degli anni novanta, un dimezzamento del fatturato che si cerca di correggere anche attraverso la commercializzazione di modesti quantitativi di prodotti vari sempre nel settore della farmaceutica (come gli sfigomanometri, tubi e valvole). Alla scomparsa di Waldemar Bragatti nel 2000, la carica di amministratore delegato viene assunta dalla nuora Giovanna Garuglieri fino al 2004, anno in cui le subentra Orlanda Cacciari, moglie del fondatore. Per ora, il problema della successione non si pone, data anche l’incertezza del mercato e dato che i figli di Maurizio Bragatti stanno seguendo percorsi formativi che tengono conto anche di altre opzioni professionali. Oggi, Farmagomma impiega 14 dipendenti.
Dati anagrafici
Denominazione sociale: Farmagomma srl
Forma giuridica: società a responsabilità limitata
Attività principale: fabbrica e commercio di articoli stampati in gomma per l’industria in genere
Settore: industria
Indirizzo: via Trieste, 44.
Induco Olona (Va)
Tel 0332-200116
Fax 0332-203311
e-mail: info@farmagomma.it
sito internet: http://www.farmagomma.it